Vai al contenuto

PROFONDI SPAZI (deep spaces) – Spazio Serasini – Cecina – march 1/16

    march 1st- 16th, 2025
    with Eleonora Raspi, curator

    Under the patronage of the National Institute of Astrophysics and the Italian Amateur Astronomers Union

    2013-2025 12th anniversary

    Hide descriptionShow

    [EN]
    Twelve years ago (in 2013), in Montegemoli (Pisa), for the fourth edition of the biennial of contemporary art M’Arte – Montegemoli Arte, together with a team of friends, Luca Serasini created “Costellazione Toro”, his first land art installation (it occupied almost an entire hill) dedicated to the cosmos, with the stars of the constellation lighting up at night, like a reflection on Earth of what was happening in the sky. From the next installation created two years later in an uncultivated field, the first directly accessible to visitors and dedicated to Orion, the “works of art in expanded field” have become a structured project. In addition to Italy, Luca has had the opportunity to create other installations in England, Austria, Germany and Morocco and the idea of expanding the project to include sketches, photographs, videos, light boxes and interactive devices to increase interaction with the public.
    “There is nothing more globalized than the night sky. But do we still need the stars? Or are they like ancient gods forgotten, outdated, buried by new cults closer to the various human needs? Only in empty spaces, such as the desert or the expanse of the sea, is it perhaps still possible to feel its presence…”
    For the first part of this anniversary (the second part will take place in June) Luca exhibits the sketches and works concerning some of the oldest and most invisible phenomena of the Universe, which he has dealt with in these installations:

    2020-2022 INTERFERENCE FRINGES
    Listening to the cosmos (@Ego-Virgo, Cascina)
    Waiting, stillness and listening are the key ideas from which this project starts and through which the artists establish a conceptual connection with the research and scientific context of the Cascina gravitational observatory: the observation of gravitational waves. With this work, the artists establish a dialogue with nature, understood both as the place chosen to host his work, and as gravitational waves – the object of the research itself – symbolically represented by the artist in a visual way and by Massimo Magrini on a sound level.

    2019 LÈS ÈTOILES BINAIRES
    (artist’s residence, Ifitry, Marocco)
    “Because the stars, when they are born, are almost always in pairs…” Luca saw the endless sea, the light sand of the huge beach, the constant wind. and dreamed and developed a schematic of two disks of the same or different diameter, connected by a line with arrows at the ends (these elements are the basis of his code for the Progetto Costellazioni). These lines, which “connect” the “stars” can be seen both as a gravitational attraction and as a feeling, a romantic relationship. Within this “field” of rising stars, the visitor feels immersed in the heart of the birth of a galaxy… This was his first pure land art, his first performance, his first evanescent installation, because in a few hours the high tide erased all traces.

    2018-2019 KHÀOS/ORDER/DISPOSE
    installations, interactions and alabasters
    (Volterra, with Alessandro Marzetti)
    In this exhibition at the Palazzo dei Priori, Serasini takes the visitor on a journey that, starting from the Big Bang, reflects on the development of the universe, including the human condition. In the central parts of the two rooms of the exhibition space, three large installations demonstrate many phases of life in the universe: the artist thus brings the language of Land Art combined with the figurative synthesis of constellations in simple elements such as disks and lines into an interior of medieval origin. In the first installation (Kháos) the lines and disks representing the constellations are grouped confusingly to represent the beginning of creation, the Big Bang, but find an order in the second installation, in which the objects appear to be “ready for use” (Order). Finally, “Dispose” is the conclusion of the cycle, a large interactive installation that occupies an entire room, where Serasini distributes the lines and disks to compose the asterism of the Big Dipper (within the constellation of the Big Dipper). (E.R.)

    2017 THE KHÀOS OF COSMOS
    (Gazelli Art House, Londra)
    For this site-specific light installation on the gallery façade, Serasini presented The Kháos of Cosmos, the Universe from another cosmological phase, which represents a “particular moment of waiting, full of power, of feeling, but also a moment of potential energy, ready to explode”. Disk-shaped stars are symbolically placed on the surface of the window, connected by lines to compose the primordial egg that anticipates the creation of the Universe. The installation invites the viewer not only to review what has been forgotten, but to reflect on that forgetfulness. Kháos from Cosmos occupied the gallery windows as the winner of the Window Project Winter 2017.

    [IT]
    Progetto Costellazioni / 12° anniversario
    Parte # 1 / profondi spazi
    1°-16 marzo 2025
    Eleonora Raspi, curatrice

    con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e dell’Unione Astrofili Italiani

    Dodici anni fa (nel 2013), a Montegemoli (PI), per la IV edizione della biennale di arte contemporanea M’Arte – Montegemoli Arte, insieme ad una squadra di amici, Luca Serasini realizzava “Costellazione Toro”, la sua prima installazione di land art (occupava quasi un’intera collina) dedicata al cosmo, con le stelle della costellazione che si illuminavano di notte, come un riflesso in Terra di ciò che succedeva in cielo. Dall’installazione successiva realizzata due anni dopo in un campo incolto, la prima direttamente accessibile ai visitatori e dedicata a Orione, le “opere d’arte in campo espanso” sono diventate un progetto strutturato. Oltre che in Italia, Luca ha avuto l’occasione di realizzare altre installazioni in Inghilterra, Austria, Germania e Marocco e l’idea di ampliare il progetto includendo bozzetti, fotografie, video, light box e dispositivi interattivi per aumentare l’interazione con il pubblico.

    “Non c’è niente di più globalizzato del cielo notturno. Ma abbiamo ancora bisogno delle stelle? O sono come antichi Dèi dimenticati, sorpassati, seppelliti da nuovi culti più vicini alle varie necessità umane? Solo in spazi vuoti, come il deserto o le distese marine, è forse ancora possibile sentirne la presenza…”

    Per la prima parte di questo anniversario (la seconda parte avverrà in giugno) Luca espone i bozzetti e i lavori che riguardano alcuni tra i fenomeni più antichi e invisibili dell’Universo, che ha trattato in queste installazioni:

    2020-2022 FRANGE D’INTERFERENZA,
    in ascolto del cosmo (@Ego-Virgo, Cascina)
    Attesa, immobilità e ascolto sono le idee chiave da cui parte questo progetto e attraverso le quali gli artisti stabiliscono una connessione concettuale con il contesto di ricerca e scientifico dell’osservatorio gravitazionale di Cascina: l’osservazione delle onde gravitazionali. Con quest’opera, gli artisti instaurano un dialogo con la natura, intesa sia come luogo scelto per ospitare la sua opera, sia come onde gravitazionali – oggetto della ricerca stessa – rappresentate simbolicamente dall’artista in modo visivo e da Massimo Magrini a livello sonoro.

    2019 LÈS ÈTOILES BINAIRES
    Residenza d’artista, Ifitry, Marocco)
    “Perché le stelle, quando nascono, sono quasi sempre in coppia…” Luca ha visto il mare infinito, la sabbia chiara dell’enorme spiaggia, il vento costante.. e sognò e sviluppò uno schema di due dischi dello stesso diametro o di diametro diverso, collegati da una linea con frecce alle estremità (questi elementi sono alla base del suo codice per il Progetto Costellazioni).
    Queste linee, che “collegano” le “stelle” possono essere viste sia come un’attrazione gravitazionale che come un sentimento, una relazione sentimentale.
    All’interno di questo “campo” di stelle nascenti, il visitatore si sente immerso nel cuore della nascita di una galassia…
    Questa è stata la sua prima land art pura, la sua prima performance, la sua prima installazione evanescente, perché in poche ore l’alta marea ha cancellato tutte le tracce.

    2018-2019 KHÀOS/ORDER/DISPOSE, installazioni, interazioni e alabastri
    (Volterra, con Alessandro Marzetti)
    In questa mostra al Palazzo dei Priori, Serasini accompagna il visitatore in un viaggio che, a partire dal Big Bang, riflette sullo sviluppo dell’universo, anche sulla condizione umana.
    Nelle parti centrali delle due sale dello spazio espositivo, tre grandi installazioni dimostrano molte fasi della vita nell’universo: l’artista porta così in un interno di origine medievale il linguaggio della Land Art unito alla sintesi figurativa di costellazioni in elementi semplici come dischi e linee.
    Nella prima installazione (Kháos) le linee e i dischi che rappresentano le costellazioni sono raggruppati in modo confuso per rappresentare l’inizio della creazione, il Big Bang, ma trovano un ordine nella seconda installazione, in cui gli oggetti sembrano “pronti all’uso” (Ordine). Infine “Dispose” è la conclusione del ciclo, una grande installazione interattiva che occupa un’intera sala, dove Serasini distribuisce le linee e i dischi a comporre l’asterismo dell’Orsa Maggiore (all’interno della costellazione dell’Orsa Maggiore). (E.R.)

    2017 THE KHÀOS OF COSMOS
    (Gazelli Art House, Londra)
    Per questa installazione luminosa site-specific sulla facciata della galleria, Serasini ha presentato The Kháos of Cosmos, l’Universo da un’altra fase cosmologica, che rappresenta un “particolare momento di attesa, pieno di potenza, di sentimento, ma anche un momento di energia potenziale, pronto ad esplodere”. Stelle a forma di disco sono simbolicamente collocate sulla superficie della finestra, collegate da linee a comporre l’uovo primordiale che anticipa la creazione dell’Universo. L’installazione invita lo spettatore non solo a rivedere ciò che è stato dimenticato, ma a riflettere su tale dimenticanza. Kháos di Cosmos ha occupato le vetrine della galleria come vincitore del Window Project Winter 2017.